4 S E T T E M B R E
23ª DOMENICA T.O.
CRISTIANI SOVVERSIVI
Essere annotati in un registro parrocchiale o essere nati in uno stato a maggioranza cattolica non è abbastanza per essere cristiani. Il cristiano è tale soltanto se rimodella la sua vita a immagine di Cristo e, dunque, se si converte.
Questa conversione, che è il vero punto, ha poi inevitabilmente degli effetti destabilizzanti per le proprie abitudini e per gli usi e costumi della società in cui ci si trova a vivere. Ciò accade perché il mondo, così come non si è dimostrato in grado di accogliere il loro maestro, non è un posto fatto per sopportare volentieri veri discepoli di Cristo (cf Gv 15,18-21).
PRIMA LETTURA
Chi può immaginare che cosa vuole il Signore?
Non tutti i misteri si aggrediscono con la punta dell’intelligenza. Percepire la sproporzione tra i propri mezzi conoscitivi e l’infinita profondità dei pensieri di Dio è condizione necessaria per consacrare la propria vita a obiettivi più alti di quelli che possono esserci suggeriti dalla mente o dalla pancia.
SALMO RESPONSORIALE Dal Salmo 89 (90)
Contare i propri giorni è il principio della saggezza. Non per la disperazione della caducità, ma per la consapevolezza di una fragilità amata da Dio.
SECONDA LETTURA
Accoglilo non più come schiavo, ma come fratello carissimo.
Paolo è in catene, prigioniero a causa di Cristo, per questo può più fortemente sostenere la causa della libertà. Per il cristiano quest’ultima non può essere limitata da rapporti di forza umani, in quanto radicata nella liberazione operata da Cristo.
VANGELO
Chi non rinuncia a tutti i suoi averi, non può essere mio discepolo.
Per seguire Gesù bisogna rendersi disponibili a ricevere il messaggio evangelico. Non si tratta di farsi portatori di un programma di rinnovamento sociale o economico (troppo poco!) ma di ricambiare Dio, che ama illimitatamente l’uomo, con un amore simile.