17 maggio
6ª DOMENICA DI PASQUA
Il Padre vi darà un altro Consolatore
Tra quindici giorni sarà Pentecoste e nel Vangelo comincia a farsi presente nelle parole di Gesù in modo esplicito la promessa dello Spirito. Quando scenderà sugli apostoli nascerà la prima comunità cristiana, resa forte dalla risurrezione di Gesù e dallo Spirito donato. Spirito Santo che illuminerà e guiderà gli apostoli nella loro testimonianza e manterrà viva la memoria di Gesù, ricordando a loro tutto ciò che ha detto e fatto.
PRIMA LETTURA
Imponevano loro le mani e quelli ricevevano lo Spirito Santo.
Gli apostoli vengono informati del successo della predicazione del diacono Filippo in Samaria e mandano Pietro e Giovanni a completare e ad autenticarne l’opera di evangelizzazione, ma anche per stabilire rapporti di fraternità fra la Chiesa di Gerusalemme e quella nuova comunità. Gli apostoli impongono su di loro le mani e su quei nuovi credenti scende lo Spirito.
Dagli Atti degli Apostoli. At 8,5-8.14-17
SALMO RESPONSORIALE Dal Salmo 65 (66)
Il salmista invita a celebrare la gloria del Signore per la sua grandezza. Dio si prende cura e protegge coloro che gli sono fedeli.
Rit. Acclamate Dio, voi tutti della terra.
Oppure: Alleluia, alleluia, alleluia.
SECONDA LETTURA
Messo a morte nel corpo, ma reso vivo nello spirito.
Pietro invita i nuovi cristiani a non lasciarsi andare di fronte ai contrasti e alle persecuzioni e di reagire nei loro confronti senza perdere la propria identità di cristiani, continuando a comportarsi con dolcezza, rispetto e retta coscienza, sempre pronti a rispondere a chiunque domandi «ragione della speranza» che è in loro.
Dalla prima lettera di san Pietro apostolo. 1 Pt 3,15-18
VANGELO
Pregherò il Padre e vi darà un altro Paràclito.
Ci viene proposto il seguito del capitolo 14 del Vangelo di Giovanni che abbiamo proclamato domenica scorsa. Gesù parla agli apostoli e le sue sono parole di calda amicizia, addirittura di tenerezza verso di loro. Gesù promette lo Spirito Santo e chiede a loro di essere pronti a riceverlo. Egli sarà «un altro consolatore» che dimorerà sempre con loro.
Dal vangelo secondo Giovanni. Gv 14,15-21