12 GENNAIO 2025
BATTESIMO DEL SIGNORE
GESÙ, FIGLIO DI DIO, SI BATTEZZA COME UN PECCATORE
In questa domenica, siamo invitati a riflettere sulle scelte di Gesù e, di conseguenza, su quelle che siamo tenuti a fare se vogliamo seguire il suo esempio.
Egli, pur essendo il Messia tanto atteso, si reca, come molti suoi contemporanei, al Giordano, per farsi battezzare da Giovanni. Il suo gesto non va interpretato primariamente in senso morale («non ti isolare, anche se sei superiore»), ma teologico: Dio non disprezza la nostra debolezza, entra invece in essa, s’incarna, e la redime con forza e tenerezza.
PRIMA LETTURA
Si rivelerà la gloria del Signore e tutti gli uomini la vedranno.
Isaia annuncia la fine della tribolazione di Gerusalemme e l’inizio di una grande gioia. Per noi, oggi, la liberazione definitiva è la venuta nel mondo del bambino Gesù e la sua condivisione della nostra umanità.
SALMO RESPONSORIALE
Dal Salmo 103 (104)
Esaltare la grandezza di Dio e il suo dominio sulle forze della natura è un buon modo per riflettere su quale grande dono sia stata la sua scelta di farsi uomo.
SECONDA LETTURA
Il Signore ci ha salvato con un’acqua che rigenera e rinnova nello Spirito Santo.
Dio non ha bisogno di redimerci, tanto quanto Gesù non ha bisogno di battezzarsi. Non sono infatti le logiche del bisogno a muovere l’azione di Dio, ma la sovrabbondanza del suo amore per l’uomo, al di là di ogni calcolo sui meriti o sui demeriti delle sue creature.
VANGELO
Mentre Gesù, ricevuto il battesimo, stava in preghiera, il cielo si aprì.
Il battesimo di Giovanni era un invito a rinnovarsi e ad attendere il momento in cui si sarebbe manifestata la grazia purificatrice e rigeneratrice di Dio. La venuta nel mondo di Gesù è il manifestarsi di quella grazia: per mezzo di lui possiamo entrare in relazione col Padre e diventare uomini nuovi.