5 luglio
14ª DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO
Io sono mite e umile di cuore
Gesù dice di se stesso di essere «mite e umile di cuore» e invita i suoi discepoli a imitarlo, a essere come lui. E si rallegra perché tanta gente del popolo, i piccoli della terra, gli stanchi e gli oppressi, pecore senza pastore, ascoltano, accolgono e seguono i suoi messaggi con apertura di cuore e disponibilità. Invece i notabili del suo tempo, quelli che contano, come gli scribi e i farisei, gli tendono tranelli e non accolgono la sua parola.
PRIMA LETTURA
Ecco, a te viene il tuo re umile.
Gesù realizza pienamente la profezia di Zaccaria. In contrapposizione ai re gloriosi del suo tempo, Zaccaria annuncia l’arrivo di un re «giusto, vittorioso e umile» che entra pacificamente in Gerusalemme, non servendosi di un cavallo da guerra, ma cavalcando un asinello.
Dal libro del profeta Zaccaria. Zc 9,9-10
SALMO RESPONSORIALE Dal Salmo 144 (145)
Il salmista rende gloria a Dio per la sua grandezza e bontà. Egli è il sostegno dei deboli, fedele e misericordioso verso tutti.
Rit. Benedirò il tuo nome per sempre, Signore.
SECONDA LETTURA
Se mediante lo Spirito fate morire le opere del corpo, vivrete.
Da oggi e per cinque domeniche sentiremo leggere il capitolo 8° della lettera di Paolo ai Romani. Quest’oggi Paolo ci invita a non diventare schiavi del peccato e a vivere una vita nuova nello Spirito. Vivere secondo lo Spirito è premessa di immortalità, perché abita in noi lo stesso Spirito che ha risuscitato Gesù dalla morte.
Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Romani. Rm 8,9.11-13
VANGELO
Io sono mite e umile di cuore.
Il Vangelo ci fa conoscere una delle pochissime preghiere di Gesù al Padre. Gesù benedice e ringrazia perché la sua missione si compie e viene accolta da gente come lui, semplice e umile.
Dal vangelo secondo Matteo. Mt 11,25-30