Per aiutare i nostri piccoli a vivere meglio la Liturgia della Parola
PRIMA LETTURA (Sap 18,3.6-9)
L’autore sottolinea una caratteristica tipica del popolo di Israele: ama ricordare e celebrare le grandi opere che il Signore ha compiuto, per liberarlo dalla schiavitù. Così esso rinnova la fede e riprende coraggio, per affrontare il cammino che lo aspetta.
* Capire le parole
– La notte della liberazione. È la notte che precede l’Esodo. Il popolo dopo aver eseguito il rito sacro della Pasqua si apprestava ad affrontare l’uscita dall’Egitto verso la libertà.
– Come punisti gli avversari… La “punizione divina” in verità è l’ostinazione del faraone e del suo esercito a non sottomettersi ai segni di divini e a non lasciar andare il popolo eletto di Dio.
SECONDA LETTURA (Eb 11,1-2.8-19)
La lettera agli Ebrei è stata scritta per incoraggiare i cristiani, specialmente quelli provenienti dall’ebraismo, che si vedono perseguitati da coloro che un tempo avevano conosciuto come fratelli. L’autore, elogiando la fede degli uomini e delle donne del Primo Testamento, indica ai cristiani la strada da percorrere: continuare a credere anche nella persecuzione.
* Capire le parole
– Fede. È l’adesione a un messaggio o a un annuncio che si basa sull’accettazione di una realtà che non immediatamente invisibile, come ad esempio l’esistenza di Dio. Se l’oggetto della fede si vedesse e se ne facesse esperienza, cesserebbe di essere fede! Ma non per questo la fede è qualcosa di assurdo, insensato o contrario alla ragione.
– La città dalle salde fondamenta. Si allude qui a Gerusalemme. Abramo e la sua discendenza si lasciano guidare dalla promessa di Dio, anche se altri ne vedranno la realizzazione.
VANGELO (Lc 12,32-48)
In questo brano sono raccolte alcune istruzioni sotto forma di parabole, introdotte dall’incoraggiamento alle comunità cristiane: il Padre ha già donato loro il Regno dei cieli. Per essere veri credenti è necessario aiutare i bisognosi: così si acquista un tesoro nei cieli e si è sempre pronti ad accogliere il Signore.
* Capire le parole
– Piccolo gregge. Questa espressione va intesa non solo in senso quantitativo: farsi «piccoli» è un avvertimento contro la tentazione di primeggiare e di essere ammirati dagli uomini.
– Amministratore. Ogni uomo ha ricevuto in dono la vita, un corpo, dei talenti, persone care, bisognosi di cui prendersi cura… Nulla è sua proprietà: di ciò che ha ricevuto dovrà rendere conto dell’uso che ne avrà fatto.
PER RIASSUMERE… Tutti vogliamo diventare ricchi. Il problema è capire quale ricchezza cercare e come acquistarla. Il Signore ci dà delle indicazioni molto precise: le ricchezze di questo mondo si perdono, mentre quelle che si possono mettere nella banca dei cieli restano per sempre: niente e nessuno ce le possono togliere, neanche la morte, perché Dio stesso le custodisce. Per acquistarle basta accogliere il Signore e la sua parola, obbedire a lui e servire i fratelli.
Le parole da capire sono curate dall’autore del sito liturgico; le parti in corsivo sono un libero adattamento da “Messale delle Domeniche e feste 2019 – LDC”